Partendo dal presupposto che non esiste la tecnica anestesiologica universale, dovete comprendere che l’Anestesista di volta in volta si trova di fronte a pazienti sempre unici, cioè diversi gli uni dagli altri, perché le condizioni cliniche possono essere le più disparate. Il suo compito è quello di scegliere, a seconda della situazione, la tacnica anestesiologica od il mix di tecniche migliori possibili. In questi ultimi anni la ricerca anestesiologica, con l’ausilio della tecnologia informatica, ha permesso di sviluppare un sistema di anestesia nel quale vengono utilizzate delle moderne pompe ad infusione collegate ad uno o più computers nei quali è inserito un software per il controllo diretto delle pompe stesse.
Le pompe ad infusione sono degli strumenti per la somministrazione endovenosa precisa e controllata di farmaci che sono diventate di uso abbastanza comune in medicina veterinaria. L’uso delle stesse sotto controllo da parte del computer è invece poco diffuso in quanto solo poche Strutture hanno Anestesisti con le competenze necessarie per poter sfruttare queste nuove tecniche di infusione;
Nello specifico questo sistema di infusione si chiama TCI abbreviazione dall’ inglese Target Controlled Infusion che significa “ infusione controllata mirata”. Questo tipo di infusione si utilizza per la somministrazione di molti tipi di farmaci ed anestetici, tra questi il Propofol che è un farmaco anestetico ed un agente ipnotico; questo anestetico può essere usato sia per indurre l’anestesia, cioè per iniziarla ma anche per mantenerla durante le procedure chirurgiche.
Il Propofol ha il grande vantaggio di avere un impatto emo-dinamico, cioè sulla funzionalità cardiaca e sulla pressione arteriosa, molto limitato a differenza di altri anestetici ma non può essere utilizzato per mantenere l’anestesia in altro modo se non con la TCI. Attraverso la TCI di Propofol l’Anestesista può mantenere con maggior sicurezza in anestesia pazienti che presentano gravi patologie, politraumatizzati oppure semplicemente molto anziani che in anestesia gassosa potrebbero correre maggiori rischi.
Questa tecnica anestesiologica richiede indispensabilmente l’ utilizzo di un ventilatore polmonare perchè durante l’anestesia i pazienti smettono di respirare autonomamente, c’è bisogno quindi di un’assistenza ventilatoria; questo non deve far paura perchè la ventilazione controllata permette di far scambiare al meglio l’ossigeno con l’anidride carbonica eliminando il rischio di un pericoloso aumento dell’ anidride carbonica nel sangue.
Questa tecnica anestesiologica può essere utilizzata da sola come TIVA (total intravenous anesthesia) cioè come anestesia totalmente intravenosa od in associazione con l’ anestesia gassosa, limitando così la quantità di anestestetico gassoso somministrata.
I pazienti in condizioni cliniche più gravi dovrebbero poter essere operati in TCI di Propofol in TIVA od in associazione con l’ Anestesia gassosa. Al San Bartolomeo i nostri Anestesist